“Ci Avevamo Tanto Creduto…” Brutte notizie dal fronte editoriale e delle detrazioni fiscali.

10 Marzo 2014  15:25

Si sa, Italia Paese d’arte e cultura. Ma questo accadeva un tempo…
Secondo l’ISTAT i lettori forti (coloro che leggono almeno un libro al mese) sono solo il 14 % degli italiani. Il 56 % invece non sfoglia mai un libro. La Federazione degli Editori europei si era congratulata con il primo governo della XVII Legislatura italiana, il Governo Letta, indicando l’Italia come un “esempio in Europa per la promozione del libro e della lettura”.
Infatti la detrazione fiscale sui libri, una delle (poche) cose buone del governo Letta introdotte nel Decreto Destinazione Italia , è stata infine emendata, trasformando in una promessa illusoria che il 19% del costo dei libri potesse essere detratto durante la denuncia dei redditi acquistati fra il 2014 e il 2016, dando così slancio al sistema editoriale e librario nazionale, oltre a dar fiato alle famiglie italiane alle prese (fra i tanti problemi) anche con il “caro libri”.

Ma tutto è stato rivisto.

Ora la legge, che è stata sostituita alla dicitura “persone fisiche e giuridiche” con “esercizi commerciali che effettuano la vendita di libri al dettaglio” dall’emendamento recante la forma dell’On. Marco Causi (PD),  favorirà solo le librerie  che sceglieranno di applicare alla clientela lo sconto del 19%, ovvero le… grandi catene di distribuzione!
Il problema? I fondi che, all’improvviso, sembrano essere scomparsi. E il passaggio di palla da Enrico Letta a Matteo Renzi alla guida del governo non ha certo reso le cose più semplici e chiare (anche se la modificata è stata eseguita quando Letta era ancora in carica, a inizio febbraio).
Le associazioni librai italiani (ALI) e italiana editori (AIE) protestano, poiché tutto questo avviene in un momento in cui le piccole librerie, che si sforzano sempre più per non soccombere sia sotto la onnipresente crisi economica sia sotto la morsa dell’editoria digitale sempre più dilagante (ma innegabilmente una nuova realtà), sono sempre più in difficoltà, e la biodiversità editoriale sembra scomparire a mano a mano che passano i mesi.

Quando noi ci troviamo in visita nel centro storico di una città ci soffermiamo per ore a guardare i monumenti, contemplare  i duomi, ammirare le statue… poi entriamo nei negozi, frequentiamo i bar e mettiamo piede nelle librerie, ma non prima di essere stati all’Apple Store di turno per toccare e studiare e giocare con l’ultima trovata commerciale… pardon, l’ultimo ritrovato di tecnologia, e vedere che rispetto al predecessore, ha due bottoni in meno e dieci pixel di schermo in più. E dopo tutto questo, scoprire che i libri che tastiamo, sfogliamo e (ammettiamolo) annusiamo, non ci stancano mai.
Caro Enrico Letta, oltre al danno, la beffa dell’illusione.

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